Quando arriva il caldo dell’estate, più che pensare a lunghi viaggi sogniamo gite in posti non molto lontani e, soprattutto, freschi. Le Prealpi sono luoghi ideali per trovare piccoli gioielli di bellezza e di pace, come il lago di Mergozzo.
Arrivati al paese di Mergozzo, che dà il nome al piccolo lago, vediamo subito un olmo plurisecolare che allarga le sue fronde nella piazza principale.
Scopriremo poi che una tela del 1623, conservata nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, mostra una veduta di Mergozzo e l’allora giovane olmo, sotto al quale si riunivano i capifamiglia per decidere le questioni della comunità. Ancora a fine ‘700 un documento specifica che: “Le riunioni si fanno nel luogo solito ove si dice all’olmo”.
Risalendo una viuzza laterale, entriamo in una chiesetta romanica del XII secolo che nel 1618 fu affidata ai confratelli di Santa Marta, per dare ospitalità ai viandanti che avessero chiesto asilo.
Sopra l’ingresso in una lunetta Santa Marta sottomette la Tarasc, un mostro che devastava il sud della Francia.
Racconta la leggenda che con le sue preghiere Santa Marta riuscì a rendere innocua la Tarasc, che venne poi uccisa dagli abitanti della città, che in ricordo di questo fatto fu chiamata Tarascona.
La meta della nostra gita sul lago di Mergozzo: la chiesa romanica di San Giovanni in Montorfano
Lungo il tragitto da Mergozzo a San Giovanni godiamo le belle viste sul Lago di Mergozzo, un tempo la propaggine più occidentale del lago Maggiore, da cui fu separato dai detriti del fiume Toce che accumulandosi crearono la piana di Fondotoce.
E finalmente, ecco San Giovanni, immerso nel verde!
Una vista quasi improvvisa, che aumenta lo stupore di trovare San Giovanni quasi isolata, circondata da prati ed alberi che esaltano il chiarore delle sue pietre.
Bellissimo il gioco di spazi e di linee tra la torretta, il tiburio ottagonale e il tetto a più spioventi, arricchito dai caratteristici archetti romanici.
Al suo interno pilastri e colonne dai capitelli scolpiti con diversi motivi decorativi.
Unico esempio in zona di chiesa romanica a croce latina, San Giovanni sorge su un luogo di culto cristiano molto più antico.
Qui sorgeva un complesso paleocristiano risalente al V-VI secolo, che in epoca carolingia, alla fine dell’VIII secolo, fu parzialmente demolito con eccezione del battistero, per edificare una basilica a tre absidi, di cui restano i muri delle fondamenta, visibili di fianco alla chiesa romanica del XII secolo.
Camminare tra quelle pietre antichissime ci ha dato una sensazione emozionante, quasi riuscissimo a collegarci alle moltitudini di fedeli che in secoli di storia si erano recati in quegli stessi luoghi con la loro fede, le loro speranze e le loro preghiere.
Ce lo ricorda anche la vasca battesimale ad immersione, appartenente al battistero del primo complesso paleocristiano, ed ora proprio al centro della chiesa romanica.
L’antico battistero, dedicato a San Giovanni Battista, è il più antico finora trovato nell’Ossola e, secondo gli storici, sarebbe stato il punto di riferimento della cristianizzazione di tutta l’Ossola meridionale e del territorio del Verbano.
Per finire questa gita così ricca di suggestioni storiche e di bellezze della natura, niente di meglio di una sosta sul lago Maggiore!
Come arrivare al lago di Mergozzo
A Mergozzo si può arrivare in treno da Milano e da Domodossola www.trenitalia.com
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