Il secondo giorno di questo vagabondare per i sentieri alti delle Cinqueterre inizia concedendoci un risveglio tranquillo (molto pigro, in realtà) nella bella stanza del bed and breakfast Le Terrazze di Corniglia che abbiamo raggiunto la sera precedente. L’arrivo, nelle ore dorate del tramonto, aveva esaltato la bellezza dei suoi terrazzini: tre, tutti fioriti e degradanti verso il panorama del mare .
Di notte Corniglia ci era sembrata un presepe arroccato e proteso nel mare. Una vista stupenda!
Avevamo passeggiato a lungo per le suggestive stradine della sua parte più antica intorno alla chiesa di San Pietro e volevamo rivederle alla luce del mattino.
Prima, però, ci ha attirato il cartello che invita a proseguire verso il belvedere. Alla fine della strada principale del paese ci appare un panorama di una bellezza incredibile ! La vista si spinge da un lato fino a Punta Mesco, dall’altro ben oltre Riomaggiore. E’ tutto un susseguirsi di monti che si adagiano nel mare. I colori sono esaltati dall’aria fresca del mattino e il cielo e il mare gareggiano nell’intensità dell’azzurro.
Sotto di noi altri colori. Fichi d’India e piante grasse fiorite di gialli e di rossi incorniciano la vista dei ciottoli che l’acqua particolarmente limpida fa vedere sul fondo.
Restiamo in silenzio, a lungo, quasi increduli di tanta bellezza. Poi ce ne distacchiamo a malincuore. Ma il nostro cammino ci compenserà con altri panorami bellissimi.
Dopo la colazione, rigorosamente nella piazzetta (come piace a noi), entriamo nell’Oratorio dei Disciplinati, alle nostre spalle, conosciuto come Oratorio di Santa Caterina o Oratorio della Presentazione di Maria.
Sull’altare maggiore, sormontato da ingenui angioletti, il quadro della presentazione al tempio della Madonna, un tempo particolarmente venerato in un’altra chiesetta sul promontorio, in parte crollata in mare durante un terremoto nel 1885.
Alle pareti croci e lanterne processionali e, su un tavolino, il modellino di un leudo, un’imbarcazione tipica del golfo del Tigullio, un tempo utilizzata per trasporti mercantili e dalla carena piatta, adatta ad essere tirata in secco sulla spiaggia.
Nonostante il basso pescaggio del suo scafo, il leudo teneva bene il mare, consentendo navigazioni d’altura. Pare che molti emigranti liguri l’abbiano utilizzato per raggiungere l’America! Di fianco al modellino una targa spiega che il leudo era usato: “per i commerci costieri tra il XIII e il XIX secolo” e ricorda le “genti di Corniglia che affidarono a Dio e al mare le loro speranze per un futuro migliore”.
Ritorniamo a San Pietro, dal bel rosone istoriato
e da lì ci concediamo il tempo di gironzolare per stradine dagli altissimi gradini, dagli archi che sovrastano passaggi che conducono verso giardini dagli alti muri da cui spuntano rigogliosi ciuffi di rose.
Ci piacerebbe rimanere ancora a passeggiare senza fretta per le strette strade di Corniglia, ma vogliamo anche raggiungere il santuario di Manarola: Nostra Signora della Salute a Volastra. Si è fatto tardi e optiamo per la salita con il bus del Parco delle 5terre.
La chiesa ha origini antiche e fino alla fine del XVI secolo era dedicata a San Lorenzo, di cui conserva una statua. Ai secoli precedenti risale la leggenda delle campane che, seppellite dagli abitanti di Volastra per sottrarle alle razzie dei pirati saraceni, si udivano suonare nelle notti di tempesta…
Una targa all’interno del santuario rimanda ai molti emigranti che si imbarcarono per le Americhe. Uno di loro fece fortuna, si ricordò del suo paese e del suo santuario e, ritornato nel 1908, contribuì generosamente a dotarlo di arredi e dell’organo.
Storie di mare, di emigranti, di molti viaggi di andata e pochi di ritorno.
Un sentiero fra le vigne, ornato di rose, è così invitante che cambiamo la direzione della nostra escursione. Lo percorreremo ritornando a Corniglia, anziché scendere a Manarola.
L’inizio è molto sereno e scenografico, un tranquillo percorso di terra battuta tra filari di vigne e vedute sulla costa e le sue montagne.
Poi, inoltratosi nel bosco, diventerà scosceso, a tratti con dislivelli impegnativi, dal fondo sconnesso. Un vero sentiero di montagna.
Per fortuna in prossimità di Corniglia ritornerà ad essere agevole, permettendoci di godere tranquillamente (senza l’assillo di guardare continuamente dove mettere i piedi) del magnifico paesaggio.
Arrivederci Corniglia, arrampicata su uno sperone proteso nel mare. Ci resta il desiderio di percorrere altri sentieri, di raggiungere altri santuari ma anche di ritornare tra le tue viuzze a guardare il mare dalle tue terrazze. A presto !
Come arrivare al santuario di Volastra
Il santuario di Nostra Signora della Salute, a Volastra, è uno dei cinque Santuari delle Cinqueterre, collegati dal sentiero Via dei Santuari.
Si può raggungere da Corniglia o da Manarola salendo in costa per raggiungere il sentiero che collega tutti i santuari oppure prendendo il Bus del Parco delle Cinqueterre. Gli orari riportati in internet non sempre corrispondono a quelli effettuati. Meglio telefonare per avere conferma. tel. 0187.522511
Tempo di percorrenza da Volastra a Corniglia
Ufficialmente meno di due ore. Ma ognuno ha il suo passo…
Noi abbiamo dormito e mangiato a…
A Corniglia ci siamo fermati al B&B Le Terrazze (leggi il nostro articolo A Le Terrazze di Corniglia) trovando un’ospitalità molto cordiale.
Via Fieschi 102, tel. 0187.812096 cell. 349.8459684 info@eterasse.it
A Volastra abbiamo mangiato bene sul terrazzino del ristorante Gli Ulivi, molto vicino al Santuario. Tel +39 0187 185 8082
Per organizzare una gita lungo la Via dei Santuari delle Cinqueterre
http://www.parconazionale5terre.it/sentieri-outdoor.php
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