Eccolo! Finalmente S.Efisio esce sul sagrato della sua chiesa nel quartiere di Stampace, a Cagliari.
Preparando Sant’Efisio
Lo sto aspettando anch’io insieme a molti fedeli, assiepati dietro ai membri dell’arciconfraternita che avranno l’incarico di preparare la statua del Santo, adornandola con i gioielli del suo tesoro.
Catene e anelli preziosi vengono infilati dopo essere stati mostrati ai fedeli. Per ultime l’aureola d’oro e le palma, insegna del martirio subito dal santo nel quarto secolo.

L’indomani, primo maggio, la statua del santo chiusa nel suo ricco cocchio dorato scenderà verso il mare per poi proseguire, indossati abiti e gioielli meno preziosi, fino a Nora. Qui il santo fu martirizzato e qui lo riportano ogni anno in quattro giorni di pellegrinaggio fino al ritorno nella sua chiesa a Cagliari.
Ogni anno si rinnova questa tradizione, sentitissima non solo dai cagliaritani ma da tutta la Sardegna, che mantiene il voto fatto dalla città di Cagliari al santo in cambio della fine della peste che colpi tutta l’isola dal 1652 al 1657.
ll giorno della festa
Al mattino del primo maggio assisto alla sfilata dei gruppi venuti da ogni parte della Sardegna.

Rivivo con emozione la straordinaria bellezza dei costumi e delle tracas, i carri riccamente addobbati trainati da grossi buoi dalla corne infiocchettate. All’interno dei carri famiglie dagli splendidi vestiti anticipano l’arrivo dei gruppi locali, in una festa di colori e di splendidi costumi.

Alcuni li riconosco quasi con emozione, ricordando quando li vidi per la prima volta alla Cavalcata Sarda di Sassari, durante quell’emozionante viaggio attraverso la Sardegna con i treni e gli autobus locali. Un viaggio che ho voluto raccontare nel mio libro “Vagabonda in Sardegna. Da Cagliari ad Olbia tra treni e corriere” .

Arriva San’Efisio !
La sfilata si interrompe. Donne in costume portano cesti ricolmi di petali di rosa che spargono al suolo formando un profumatissimo tappeto.

Cavalieri dalle giubbe rosse precedono il corteo della confraternita di Sant’Efisio con il gonfalone.
Preceduto dal suono delle launeddas ecco il cocchio del santo! Una folla enorme lo segue, riempiendo le strade e la grande piazza davanti al palazzo comunale dove lo stiamo aspettando.

L’emozione e l’attesa si sciolgono in una grande festa mentre il santo e la sua processione iniziano il lungo pellegrinaggio verso Nora.
Anche quest’anno il voto è stato mantenuto.
A meras annos! Arrivederci ancora per molti anni, Sant’Efisio!

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