La prima giornata del nostro itinerario in Friuli, (Da Cividale a Trieste: un assaggio di Friuli) è terminata a Cividale (Cividale, la città dai tre nomi) con gubana e Slivovitz (cosa sono? leggi Gubana, Guabanz o Gubaniza).
La seconda giornata, interamente dedicata a Cividale e ai suoi tesori d’arte, è stata veramente spettacolare. Sotto ogni punto di vista. A cominciare dal mattino, quando siamo scesi a far colazione nella bellissima cucina del nostro B&B: la Casa di Matilde, in Borgo Bressana, dove abbiamo riposato in una bella stanza dal sapore autentico di “vecchia casa della nonna”. Ma non ci saremmo mai aspettati quello che avremmo trovato al mattino.
Nella grande cucina con vecchi mobili rustici, le strutture della casa con le loro volte e sottoscale formano giochi di spazi molto suggestivi. Su una parete un mascherone di pietra apre sbigottito la bocca da cui un tempo usciva l’acqua.
Una porta finestra lascia intravvedere un terrazzino proteso sul Natisone. Nonostante quattro colonne doriche cerchino di renderlo “importante”, il terrazzino, con il suo praticello verde, mantiene una dolce bellezza casalinga, rasserenante. Abbiamo un programma piuttosto intenso per la giornata, ma non abbiamo fretta di lasciarlo e ci fermiamo a lungo a godere della pace e della bellezza di quell’angolo, da cui guardare scorrere lento il fiume.
Di nuovo zaino in spalla (alla sera partiremo per Cormòns e non avremo tempo di ritornare a prendere il bagaglio) e via verso il Tempietto Longobardo. E’ la meta più attesa. La stiamo pregustando da tempo e non vediamo l’ora di godercelo.
In piazzetta San Biagio, la facciata dell’antica chiesa dei Santi Pietro e Biagio racconta vite miracolose e prodigi.
Di fianco scorre il Natisone, oggi sereno e limpido, ma che un tempo (tanto tempo fa: era il 27 agosto 1468) si infuriò a tal punto da risalire l’argine, invadere con le sue acque tutto Borgo Brossana e distruggere case e botteghe. Tanto infuriato da entrare anche in chiesa e coprirla d’acqua, come raccontano le cronache dell’epoca: “Il Natisone …nella chiesa di S. Pietro e Biagio in Borgo Brossana a Cividale l’acqua sormonta un cubito sopra gli altari…”.
Dopo la meraviglia del Tempietto Longobardo e del Museo Cristiano del Duomo (leggi Cividale e i Longobardi), ci fermiamo nella piazzetta adiacente al Duomo, ai tavoloni de Il Campanile – cucina tipica friulana.
Una sosta simpaticissima, in un ambiente informale dove assaggiamo il frico, il salame all’aceto e il prosciutto al salto. E una fetta di polenta per contorno, naturalmente !
Non sai cos’è il frico? Neanche noi, prima di mangiarlo. E’ un “pasticcio” di formaggio (un tempo venivano usati gli avanzi del formaggio), patate e cipolle fatto dorare in superficie. Una bontà unica!
E il prosciutto al salto? Una spessa fetta di prosciutto saltato nel burro, mentre il salame all’aceto è salame fresco (due belle fette spesse a testa) rosolato nell’olio con aggiunta di cipolla e aceto ! Sapori decisi, che ritemprano dalle fatiche dei vagabondaggi ! E per Giordano un bel bicchiere di vino rosso (notata la botte lì vicino?).
Dopo pranzo una visita al Museo Archeologico Nazionale, nel palazzo dei Provveditori Veneti che chiude con una bella scenografia un lato di Piazza Duomo. Strutturato benissimo, con belle sale, fa rimpiangere di non avere un tempo ancora più lungo da dedicare alla vastità e importanza delle sue collezioni: iscrizioni greche e latine provenienti dalla Dalmazia, mosaici romani, rilievi con raffigurazioni del bestiario medioevale, lapidi ebraiche (una resiste, murata, a Borgo San Pietro).
Non poteva mancare la sezione dedicata ai Longobardi, dai primi insediamenti fino alle ultime espressioni artistiche d’ epoca carolingia. Tra piccole croci in lamine d’oro e ornamenti, ci incanta in modo particolare la Pace del Duca Orso, una tavoletta di avorio usata per coprire il libro del Vangelo, dalla cornice incastonata di pietre preziose.
Prima di lasciare (molto a malincuore) Cividale, vogliamo scendere nell’Ipogeo Celtico. Sappiamo solo che si tratta di cuniculi sotterranei, dove sono stati intagliati nella roccia due strani mascheroni. La loro origine è misteriosa e, naturalmente, fioriscono storie e leggende. Luogo di antichi sacrifici, cimitero celtico, bagni rituali ebraici, rifugi? Scendere con lo zaino dalla ripida e stretta scala intagliata nella pietra umida e scivolosa non è facile, ma non ce lo perderemmo per niente al mondo!
L’ambiente, poco illuminato, dà un po’ i brividi. Nei muri si aprono rozze nicchie e aperture. L’acqua inumidisce i muri e il pavimento. Le maschere sembrano guardiani di chissà quali culti segreti.
Ritornati in superficie, ripercorriamo le strade che ci hanno visto arrivare, soffermandoci in piazza Paolo Diacono, dove fotografo una lapide nel selciato: “Qui si trovò interrata l’arca del Duca Gisolfo”.
A Cividale i Longobardi sono compagni di ogni giorno!
Casa di Matilde
via Borgo Brossana, 62 Cividale del Friuli
tel.0039 335 826 7745 casamatilde@gmail.com
Al Campanile
Via Candotti, 4, 33043 Cividale del Friuli
Museo Archeologico Nazionale
Piazza Duomo, 1 – 33043 Cividale del Friuli tel. biglietteria e prenotazioni +39 (0)432 700700
archeologicocividale@libero.it
Ipogeo Celtico
Le chiavi sono custodite alla biglietteria del monastero di Santa Maria in Valle (Tempietto Longobardo)
Per informazioni sugli orari di visita:
Informacittà di Cividale del Friuli
Piazza P. Diacono n. 10 – 33043 Cividale del Friuli Tel. 0432 710460
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