Il nostro vagabondare di inizio estate sui sentieri a mezza costa delle Cinqueterre, in particolare sulla Via dei Santuari, ci è decisamente rimasto nel cuore. Avevamo un grande desiderio di ripercorrere quei sentieri e di ammirare ancora una volta, dall’alto, la magnifica costa e quel mare stupendo.
Così, ricordandoci che ci mancava ancora da percorrere la fine dell’itinerario ed approfittando di un ottobre incredibilmente bello, siamo ripartiti per Corniglia per poi risalire a Volastra e da qui iniziare il sentiero che porta al Santuario della Madonna di Montenero, sopra Riomaggiore.
A Corniglia siamo stati ospiti del B&B Le Terrazze, lo stesso dove eravamo stati la volta precedente. Quando ci si trova bene, anzi benissimo, non si cambia! Questa volta anziché una stanza, le gentilissime proprietarie ci hanno messo a disposizione addirittura un bellissimo appartamento. Ve ne parliamo nella rubrica Il Buono del Viaggio nell’articolo A Le Terrazze di Corniglia.
Prima della partenza per Volastra, irrinunciabile ritornare al belvedere dove la notte prima eravamo andati a sentire il mare contro gli scogli e ad immaginare, con il ricordo dei colori dell’estate, i contorni della costa che ora ritrovavamo, splendida come il suo mare, nella luce del mattino. Da sentimentali quali siamo abbiamo voluto fermarci per la colazione all’ormai “solito posto” in piazzetta, al Caffè Matteo, seduti ancora una volta proprio sotto l’Oratorio dei Disciplinati .
E’ stato così bello ritornare a Corniglia, ritrovare gli angoli che ci erano piaciuti tanto qualche mese fa, le viuzze, gli scorci, gli orti-giardino, che abbiamo rischiato di “sforare” la nostra “tabella di marcia”.
Sì, perché per riuscire ad arrivare in tempo alla Madonna di Montenero per poi scendere a Riomaggiore e ritornare a casa in serata, dovevamo assolutamente non perdere nessuna coincidenza nella concatenazione di navette e treni (vedi qui sotto: Come arrivare alla Madonna di Montenero).
A Volastra non potevamo non ritornare al Santuario della Madonna della Salute (siamo dei nostalgici incorreggibili)
dove notiamo, a ricordo di un parrocchiano defunto, un modellino di nave dalle molte bandiere posto su un confessionale. Ci fa ricordare che siamo fra gente di mare, che il mare ha navigato per commerciare ed anche per emigrare, lasciando a volte solo il ricordo di un ex voto nei santuari del proprio paese.
La strada per il Santuario della Madonna di Montenero inizia larga ed ombreggiata, per poi restringersi in un sentiero sempre pianeggiante e molto piacevole,
che seguendo le curve della costa fa più volte ricomparire Volastra, adagiata su un’altura sullo sfondo del mare.
Sullo sfondo di un altro azzurro, quello del cielo terso della giornata autunnale, lungo il bordo del sentiero brillano i frutti dei corbezzoli dai bellissimi colori: dal giallo all’arancio al rosso fiammeggiante.
Il sentiero è talmente agevole che raggiungiamo il Santuario della Madonna di Montenero in anticipo rispetto al tempo indicato sui cartelli segnavia. Ben 15’ meno delle 3 ore previste! Per noi, vagabondi dal passo lento, un’impresa memorabile!
E dopo un brevissimo tratto ripido e sconnesso (ma non più di qualche minuto, tanto per ricordarci che siamo su una costa di montagna), ecco il santuario, adagiato su uno splendido terrazzo proteso in mare. La vista lascia senza parole. La distesa del mare sembra circondarci. Lo sguardo corre sulla costa, le rientranze e le alture che si protendono nell’azzurro dell’acqua. E’ uno dei punti più belli dell’intera costa del Levante ligure.
Purtroppo il santuario è chiuso e possiamo solo leggere la sua storia. Molte sono le somiglianze con altre storie, con altri ricordi di invasioni, di popolazioni in fuga in cerca di protezione. La calata dei barbari di Rotari, all’epoca della costruzione di una precedente piccola cappella; un antico dipinto della Vergine, nascosto e poi ritrovato intatto cent’anni più tardi; l’attuale dipinto che la leggenda vuole opera dell’evangelista Luca, sono racconti che ricalcano fedelmente le leggende del Santuario della Madonna di Soviore.
L’attuale santuario della Madonna di Montenero (ultima delle riedificazioni e ristrutturazioni del primo santuario, citato in documenti del 1335) con il suo campanile dalla bella cupola in stile moresco è opera ottocentesca ed è preceduto da un portico a cinque arcate che gli conferisce un aspetto inconfondibile e imponente. All’interno l’attuale quadro della Madonna di Montenero è un dipinto del XVI – XVII secolo, che raffigura la Vergine che ascende al cielo tra angeli e santi, stringendo nella destra una cintura (di qui l’appellativo di “Madonna della cintola”).
La discesa verso Riomaggiore è più impegnativa e meno piacevole. Molti tratti in ombra rendono le pietre scivolose e la pendenza è decisamente marcata, specie nel tratto che dalla provinciale, che ha interrotto il sentiero, porta al paese, tanto che la ripida scala a gradini molto alti, un po’ sconnessi e decisamente faticosi che chiude il percorso è quasi un sollievo.
Ad accoglierci una chiesina rossa che conserva una antica statua lignea della Vergine.
E l’Oratorio dei Disciplinanti, la stessa confraternita (anche se con una “n” in meno nel nome) dell’Oratorio di Corniglia da dove aveva preso inizio la nostra giornata.
Un congedo e un’accoglienza per vagabondi come noi.
Arrivare al Santuario della Madonna di Montenero
Si può salire con un (faticoso e ripido) sentiero da Riomaggiore o, come abbiamo fatto noi, da Volastra con un comodissimo e pianeggiante sentiero che inizia come strada prima asfaltata, poi in terra sterrata da dietro il Santuario della Madonna della Salute, dove si ferma il Bus del Parco delle Cinqueterre in arrivo da Manarola. La fermata del bus a Manarola si trova subito dopo il tunnel che parte dalla stazione ferroviaria. Gli orari riportati in internet non sempre corrispondono a quelli effettuati. Meglio telefonare per avere conferma al numero tel. 0187.522511
Manarola è servita dalla rete ferroviaria di Trenitalia
Tempo di percorrenza
I cartelli indicatori del sentiero tra Volastra e Santuario della Madonna di Montenero riportano un tempo di percorrenza di 3 ore. Ognuno ha il suo passo e noi siamo vagabondi lenti, ma abbiamo impiegato h. 2.45′ !
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